Sveglia alle 6.20, i miei malleoli si vedono, scopro che anche la pancia mi si è sconfiata, come le gambe. Mettere i leggins non è più una tortura tipo costume lungo da agonismo. Respiro felice e pratico Yin e Shiva flow.
Colazione spettacolare con omelette personalizzata, pane, papaya e chai. Mi sento una regina felice.
La nota dolente della mattina è che Carina, la nostra canina mascotte è stata attaccata da 3 cani e le hanno fatto davvero male, la disinfettano, lei scodinzola, servono punti. Parecchi e infatti la portano dal vet.
Portano da lei, il cane nero, il patatone inavvicinabile, che passa in mezzo a noi con occhi teneri, la annusa, lo riportano al suo posto e lui inizia a latrare triste. Ci spezza il cuore.
Ci portano a visitare l’ospedale oculistico della loro fondazione e la scuola, con bimbi dai 2 anni e mezzo ai 13. Ci cantano poesie, mantra e si presentano uno ad uno. Sono uno più tenero dell’ altro, ti viene voglia di abbracciarti tutti.
Gli serviamo il pranzo nelle ciotoline, ognuno ha la propria, è un momento che passa troppo velocemente.
Ajit Ji ci accompagna nel varie classi raccontandoci un po’ di cose e ci presenta un ragazzo ospite della fondazione che è campione di karate e che a breve potrà iniziare a gareggiare all’ estero, è l’insegnante di educazione fisica della scuola, sembra un ragazzino e scopriamo avere 23 anni. Uno degli sguardi più luminosi visti fino ad ora.
Pranzo leggero (meno male) e andiamo con Ganesh, il nostro cuoco, a comprare le spezie che usa in cucina: il suo masala speciale.
(quello che noi chiamiamo curry qui si chiama masala, tendenzialmente sono spezie intere, da usare o così o polverizzate, non necessariamente è piccante o con la curcuma, mentre il cumino è tassativo, ma qui non ha nulla a che vedere con quello che si mangia in Italia, è digeribile e non puzza per niente).
Ci vuole un’ora di tuktuk, nessuno di noi demorde, attraversiamo mezza Varanasi, i timpani ci fumano, vedo foto che potrei fare ovunque e mi mangio le mani, è un macello usare una reflex in modalità manuale quando ogni 2 minuti cambia la luce e sei su un mezzo senza ammortizzatori, su strade perennemente con buche. Arriviamo in una specie di kashba caruggio dove tutti commerciano spezie (il paradiso praticamente). Ci facciamo preparare il suo Masala Special e deprediamo (oramai siamo organizzatissimi) il negozio, che malgrado noi sembra moltiplicare i prodotti. Poi andiamo a vedere un tipo che vende il chai e il tea che probabilmente bevono a Buckingham’s palace perché costa una follia a dei livelli assurdi (tipo 5 volte che in Italia), ottime spezie, ottimo profumo, indiscutibile ma preferisco tenere il pezzo di rene che mi è rimasto per lo shopping di domani.
Torniamo in ashram cotti come acciughe (adoro il loro casino perenne, ma mi manca tanto il silenzio di casa, anche perché probabilmente dovrò andare da un otorino🤣).
Appena metto piede nell’ ashram chiedo di Carina e (attenzione attenzione), mi invitano ad andare a trovarla, io ho le lacrime, perché è nel dormitorio dei ragazzi. Metto solo il becco dentro, la vedo topolina e sofferente, ma son felice che sia a casa.
Il tempo di rianimarci con un caffè e 2 dolcini (yes il raid al super di ieri), che inizia la lezione di sanskrito basic con Giulia, che è unica a spiegarci in modo semplice la Sorella Maggiore di Tutte Le Lingue. Tutte le invidiamo il sari che indossa e l’eleganza con cui lo porta. Sembra la Shakti.
Cos’ ho compreso? Che è una lingua assolutamente precisa, talmente precisa che per imparare l’alfabeto ci vogliono 2 anni. (Hanno 18 tipi di A, giusto per fare un esempio, scrivono in Devanghari tutte le possibilità di pronuncia). Seconda cosa, quando le hai imparate: dimenticatele perché gli srùti, le sloka e tutto il resto sono talmente complesse che per leggerle ti ci vuole un commentario, figurati capirle.
Penso che mi ci vorranno 18.000.000 di vite per capirci qualcosa. Sento che ce la posso fare!😶🌫️💪😵💫
Mi prende la stanchezza, salto la Aarti o rischio di fare una figuraccia, giuro, domani che è l’ ultima sarò presente.
Penso a Carina che è sotto di noi, e spero che non stia sentendo troppo male alle ferite e penso ai miei pelosi e pennuto di casa (che so che stanno stra bene e che sono super accuditi da Mauri con amore) e mi vengono i lacrimoni.
Ceniamo, stasera riso con verdure e ricetta segreta, ci riconosco peperoncino, cumino e foglie di tulsi fresche.
Usciamo e il Guru Ji mi invita ad andare nella stanza di Carina per darle un biscottino e coccolarla. Lei apprezza le coccoline, ma è troppo dolorante per mangiare. Io penso di dormire lì per terra con lei, ma chiaramente non è fattibile e poi davvero la amano tutti tantissimo.
Max e Silvia danno da mangiare al cagnolone nero (siiiiiiiii!!!) e a noi danno un quantitativo di biscotti enorme da dare a Sunny (il maschio mascotte), lui fantastico, tipo MahaRaja non alza praticamente la testa da terra per farsi imboccare, fa ridere tutti.
Ora nanna, che domani ci aspetta un’ altra bella giornatina!
PS oggi il caldo era più che sopportabile, o forse mi sono abituata.